I primi utilizzi della lana risalgono a circa 10.000 anni fa, quando le popolazioni dell’Asia Minore iniziarono ad addomesticare le pecore per il loro vello, oltre che per il latte e la carne. I pastori mesopotamici e anatolici scoprirono che la lana, una volta tosata e lavorata, forniva una protezione eccellente contro il freddo e l’umidità. In questo modo, la lana divenne presto un materiale fondamentale per la sopravvivenza in ambienti ostili.
La lavorazione della lana migliorò nel tempo, soprattutto quando le antiche civiltà iniziarono a perfezionare le tecniche di filatura e tessitura. Gli Egizi, ad esempio, erano grandi conoscitori delle fibre naturali, e anche se privilegiavano il lino per il clima caldo, la lana trovò spazio in altre zone del Mediterraneo grazie ai Greci e ai Romani, che ne apprezzavano il calore e la versatilità.
Per i Romani, la lana non era solo una risorsa pratica, ma anche un simbolo di prestigio. Le famiglie nobili facevano a gara per possedere tessuti di lana pregiata, spesso importata dalla Spagna, rinomata già allora per la qualità della sua lana. I romani crearono capi d’abbigliamento iconici come le toghe e le tuniche, che venivano realizzate sia per il popolo che per l’élite in diverse qualità di lana.
Le manifatture romane crearono i primi modelli di produzione tessile su larga scala, e la lana divenne un elemento di scambio importante nelle rotte commerciali dell’Impero. Le tecniche di lavorazione si diffusero rapidamente in tutto l’Impero Romano, gettando le basi per una tradizione laniera che sarebbe durata per secoli.
Con il crollo dell’Impero Romano, l’industria della lana si trasferì in regioni europee come le Fiandre e la Toscana, dove le tecniche venivano preservate e perfezionate. Nel Medioevo, la lana divenne una delle merci più preziose e un pilastro economico per diverse città europee. Le corporazioni dei lanaioli erano molto influenti, e in Italia, città come Firenze e Venezia si trasformarono in veri centri di produzione e commercio della lana.
Durante il Rinascimento, la lana raggiunse nuove vette di raffinatezza. Gli artigiani italiani realizzavano tessuti di lana sempre più pregiati, che venivano utilizzati per abiti lussuosi, decorati con dettagli raffinati e tinte intense. La lana italiana divenne sinonimo di qualità e lusso, ricercata da nobili e monarchi di tutta Europa.
Con l’avvento dell’industria nel XVIII secolo, la produzione della lana subì una trasformazione profonda. In Inghilterra, il settore laniero si sviluppò in modo massiccio, grazie alle macchine per la filatura e alla tessitura, capaci di produrre grandi quantità di tessuto in tempi ridotti. Anche in Italia la rivoluzione industriale portò innovazioni, e si cominciò a produrre tessuti di lana sempre più sottili e adatti a vari usi.
La lana industrializzata diventò accessibile a tutte le classi sociali e non più solo all’élite. Durante questo periodo, tessuti come il tweed, il cashmere e la lana merino acquisirono notorietà per le loro caratteristiche specifiche, che li resero perfetti per diversi capi d’abbigliamento, dai cappotti ai completi da uomo.
Nel XX secolo, la lana entrò nell’universo della moda. Mentre in passato era considerata principalmente una fibra pratica, ora stilisti e case di moda iniziarono a esplorare le sue potenzialità estetiche. Dalla morbida lana merino alle lane più strutturate per giacche e cappotti, la lana divenne la scelta preferita per molti capi d’abbigliamento iconici. I maglioni di lana, i cappotti e le giacche formali erano essenziali in qualsiasi guardaroba, e la lana divenne anche simbolo di eleganza e raffinatezza.
Oggi, la lana continua a essere una delle fibre più apprezzate, soprattutto per la sua naturale capacità termoregolatrice, che la rende confortevole sia nei climi freddi che nei climi temperati. Con una rinnovata attenzione alla sostenibilità, la lana è tornata alla ribalta come fibra ecologica e rinnovabile, perfetta per il mondo della moda slow e di alta qualità.
In questo contesto di riscoperta della lana, alcune aziende italiane, hanno giocato un ruolo fondamentale nel mantenere viva la tradizione della lana di alta qualità.
Anche noi di Petri, nel nostro piccolo, già da diversi anni realizziamo in tutte le stagioni capi iconici utilizzando varie tipologie del tessuto di lana, come ad esempio il fresco lana, che indica un tessuto di lana pettinata e di peso leggero.
La lana, dunque, non è semplicemente un tessuto antico: è una fibra viva che continua a raccontare storie di tradizione, innovazione e stile.